Santa Maria Assunta

Appuntamenti della Parrocchia

Anno catechistico 2024-2025

III elementare giovedì o venerdì ore 17-18 ogni quindici giorni
IV elementare martedì o mercoledì ore 17-18 ogni quindici giorni
Dalla V elementare alla III media, la domenica secondo
un calendario comunicato agli iscritti.

Info e pre-iscrizioni on line da domenica 1 a domenica 15 settembre
sul sito www.parrocchiemogliano.it.

Intenzioni della settimana

domenica 1 Settembre 

S.Messe ore 9 Giuseppe Zanon (I ann) e
Luisa Serena; Gilda, Giuseppe, Alessandrina e Luigi;
ore 11 per il popolo; ore 19 per il popolo.

lunedì 2 Settembre 

S.Messa ore 8,30 per il popolo.

martedì 3 Settembre 

S.Messa ore 8,30 per il popolo.

mercoledì 4 Settembre 

S.Messa ore 8,30 per il popolo.

giovedì 5 Settembre 

S.Messa ore 8.30 per il popolo.

venerdì 6 Settembre 

S.Messa ore 8.30 per il popolo.

sabato 7 Settembre 

S.Messa ore 19 Ileana Zara.

domenica 8 Settembre 

S.Messe ore 9 Marta Mammucari; ore 11
Paolo Salviati; ore 19 Agostino.

Sacerdoti, cooperatrici e comunità religiose

don Samuele Facci

don Samuele Facci

Parroco

Disponibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 13.00.

 Segreteria delle Parrocchie Tel. 041-5900375 Cell. 334-2590290
don Elio Girotto

don Elio Girotto

Parroco

Graziella Venturato

Cooperatrice pastorale

Suore di Gesù Buon Pastore – Pastorelle

Congregazione Religiosa

Suor Graziella, Suor Maristella, Suor Leonia

Consiglio pastorale

Don Samuele, don Elio, don Marco, suor Graziella, Bellio Lorenza, Bellio Patrizia, Castagnoli Silvia, Chinellato Gianni, Chinellato Matteo, Dal Ben Martina, Giordano Annalisa, Maragno Andrea, Migliaccio Paolo, Milone Umberto, Novello Raffaella, Querini Fabio, Querini Marco, Toffoletto Silvia, Tuono Mauro, Valente Matteo, Vian Mauro.

Vita di preghiera

Riconciliazione:
sospese in estate

Adorazione eucaristica:
tutti i giovedì: 9 – 21 duomo S. Maria Assunta

Rosario:
tutte le mattine ore 9 duomo S. Maria Assunta ore

Caritas:
in Abbazia di S. Maria Assunta
sabato ore 9.30 – 12
mercoledì su appuntamento al 337-1443641

Dove siamo

Santa Maria Assunta

Via don Bosco, 39
31021 Mogliano Veneto – TV

Segreteria Parrocchiale
c/o Abbazia di Santa Maria Assunta
Via Don Bosco, 74
31021 Mogliano Veneto – TV

Telefono: 041-5900375
Cellulare: 334-2590290
E-mail: parrocchiemogliano@yahoo.com

Apertura dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 13.00

Storia

Soffitto di Santa Maria Assunta
Soffitto di Santa Maria Assunta

Entrando nella chiesa di Santa Maria Assunta di Mogliano, la navata centrale si presenta con l’attuale struttura a duplice coppia di colonne, frutto della ristrutturazione voluta dal vescovo di Treviso mons. Luigi Molin alla fine del XVI secolo.

Nelle navate laterali, altari seicenteschi in marmi pregiati testimoniano un periodo di splendore grazie alla particolare attenzione del vescovo. L’altare di San Biagio, protettore delle malattie della gola, è impreziosito da una pregevolissima scultura in marmo. S. Biagio è considerato compatrono della chiesa e la sua devozione è molto antica.
Anche l’altare davanti al quale tutte le spose si fanno fotografare, quello della Madonna del Rosario con le reliquie dei SS. Innocentini e S. Tabrata, è tra i più antichi della chiesa: contiene una bella scultura, in statuario ascrivibile alla famiglia di scultori Bonazza attivi in zona dal XVII sec. Il culto della Madonna del Rosario, molto diffuso, è tuttora fervido in maniera particolare nei territori facenti parte della repubblica di Venezia.

L’ampia navata centrale, separata dalle due minori laterali da arcate decorate a stucco, è sormontata da un soffitto ristrutturato nell’ottocento. Nel 1838 Sebastiano Santi vi affrescò l’Assunzione di Maria al Cielo al centro, e i quattro Evangelisti. Nell’area presbiteriale leggermente sopraelevata, troviamo in volta effigiata La Fede e lateralmente la Nascita di S. Giovanni Battista e L’adorazione dei pastori. Dietro l’altare maggiore è raffigurata l’Assunzione di Maria ascrivibile al pittore Costantino Cedini (1741-1811).

Addolorata Santa Maria Assunta
Addolorata Santa Maria Assunta

Da segnalare la bella tela di Sant’Antonio da Padova e S. Vincenzo Ferreri, eseguita nel 1815 da Giancarlo Bevilacqua (1775-1849), come pure la pala di S. Giuseppe, una insolita raffigurazione di una Fuga in Egitto in cui il patriota pittore e primo podestà del paese, Giuseppe Boldini (1822-1892), in questa sua opera matura si è autoeffigiato.
Alla fine della parete della navata di destra ora è collocato un dipinto centinato di Giambattista Canal (1745- 1825), di intensa spiritualità raffigurante La Vergine Addolorata.

Nella navata di sinistra troviamo l’altare di Santa Francesca Romana: la pala dipinta da Antonio Buratti (1822-1899), è un interessante esempio di un tema iconografico poco noto in area veneta. Più avanti, l’altare con la statua della Vergine Addolorata ai piedi della quale è deposta l’urna con il corpo della martire romana Santa Matronilla, prima della porta una buona copia dell’Assunta del Tiziano sempre del Boldini.

Nel 1913 la chiesa fu arricchita da un prestigioso organo Tamburini. La cantoria è riccamente decorata con fregi lignei raffiguranti antichi strumenti musicali dorati.

• A cura di Flavia Cabrio, da La Vita del Popolo, 16 febbraio 2014.

 


La centralità del monastero

Alcuni reperti silicei affiorati alle Olme fanno pensare che la nostra zona fosse abitata fin dalla preistoria. L’arrivo dei Veneti e la fondazione di Altino sicuramente hanno influito sulla crescita della popolazione che, abitando nella campagna altinate, era a continuo contatto non solo commerciale con la città.
La romanizzazione dei Veneti con la centuriazione portò alla zona nuovi abitanti. I numerosi reperti archeologici di questo periodo esposti nella mostra permanente allestita dal Gruppo Ricerca Storica Astori documentano il grande sviluppo della popolazione in questo periodo. Questa dipendenza da Altino fece sì che quando il vescovo S. Eliodoro convertì gli altinati alla fede cristiana anche le nostre genti l’abbracciarono. Naturalmente con la fede fiorirono anche i luoghi di culto. Uno di essi sorgeva certamente dove oggi c’è il duomo di Santa Maria Assunta. Nell’atto di fondazione del Monastero di Mogliano, fine X secolo, il vescovo di Treviso Rozone autorizzò i monaci a costruire una nuova chiesa, con diritto di battistero, perché li considerava in qualche modo i continuatori dell’antica pieve A paleocristiana, dotata di fonte battesimale, allora segno di grande distinzione.

Chiostro Abbazia Mogliano
Chiostro dell’Abbazia

Per settant’anni il monastero fu retto da abati, di cui la storia ci ha tramandato anche i nomi: Vitale, Giovanni, Bernardo. Nel 1075 gli antichi documenti ci fanno conoscere che a reggere l’abbazia di Mogliano c’era la badessa Mathelda. Evidentemente il monastero maschile aveva cessato la sua attività e vi erano subentrate delle monache. Per secoli, fino alla soppressione napoleonica, Mogliano sarà retto da una badessa che reggerà con sicurezza il monastero ed avrà in un certo modo il potere anche sulle popolazioni della zona. Spettava infatti alla badessa “avvolta in un palio scarlatto” ogni settimana esercitare la giustizia per i reati minori.
Nei secoli le badesse ottennero anche numerose conferme delle loro proprietà e privilegi da Papi ed Imperatori. Probabilmente furono la ricchezza e la potenza, anche nel mondo secolare, dell’abbazia che crearono le difficoltà maggiori alla vita monastica. Furono le lotte interne, unite all’insicurezza creata dalle troppe guerre, che nel 1431 convinsero le monache a portare la loro sede centrale nel monastero di San Teonisto, che possedevano entro le mura di Treviso. Il Monastero di Mogliano rimase proprietà delle monache, ma per secoli fu solo occasionalmente da esse visitato e curato. La chiesa, prima centro della vita monastica, fu concessa all’uso dei fedeli. La Badessa rimase responsabile di tutto: era lei, col suo capitolo, che sceglieva e investiva del loro incarico i parroci. Secondo l’uso invalso anche in altri grandi centri, i parroci erano due, pur disponendo di un’unica chiesa.

Il territorio di Mogliano era stato diviso in due vaste zone, ad est ed ad ovest del Terraglio: Mogliano di Treviso e di Mestre. Ciascun parroco era responsabile pastoralmente del suo territorio, ma alla domenica i due dovevano collaborare avendo a turno la presidenza. Una ulteriore distinzione c’era fra il parroco di “prima porzione” e di “seconda”. Un sistema che dava luogo a difficoltà. C’è nell’archivio di Stato di Treviso una lettera accorata del parroco di “prima porzione” che si lamenta perché quello “di seconda” nella sua settimana si faceva incensare per primo, sedeva sullo scanno superiore…”. Era il 1789: mentre in Francia e nel mondo scoppiava la rivoluzione francese con tutte le sue conseguenze, a Mogliano ci si commuoveva perché il parroco di “prima porzione” non veniva debitamente incensato… Poi, purtroppo, vennero la Rivoluzione, Napoleone, la caduta della Repubblica di Venezia: nel 1810 il monastero fu abolito e privato dei suoi beni. Con difficoltà potè continuare il servizio religioso alla popolazione. Fra tanti mali ci fu anche un effetto positivo: nel 1812 la parrocchia ebbe un unico sacerdote responsabile.

Dopo la seconda guerra mondiale la crescita di popolazione rese necessaria la costruzione di nuove chiese con relative parrocchie. Sorsero quindi, accanto a Santa Maria Assunta, Il Cuore Immacolato di Maria a Mazzocco (1965), il Sacro Cuore nella zona Ovest (1968), S. Antonio a Marocco (1969), San Marco alla Ronzinella (1972) e S. Carlo in via Barbiero (1988).
L’arcipretale è sicuramente la più antica delle parrocchiali di Mogliano, essa racchiude un po’ tutta la storia della città. Rifondata nel 997 sul sedime di una chiesa paleocristiana, è stata ricostruita quasi del tutto nel Cinquecento. Dell’antica cappella di San Benedetto, divenuta oggi sacrestia, si conserva ancora qualche parte degli affreschi dipinti da Filippo da Firenze nel Trecento (vedi box nella pagina). Un notevole arricchimento pittorico la chiesa l’ebbe nell’Ottocento ad opera di Sebastiano Santi che dipinse il soffitto e le pareti del presbiterio.

• A cura di don Giuseppe Polo, da La Vita del Popolo, 16 febbraio 2014.