Sant’Elena

Chiesa di Zerman

Intenzioni della settimana

Sacerdoti, cooperatrici e comunità religiose

don Udoka Mgbe

Assistente Comunità Nigeriane della Diocesi

Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore

Congregazione Salesiana

Suor Immacolata, Suor Irene

Consiglio pastorale

Consiglio pastorale parrocchiale
don Davide Giabardo, Suor Irene Cruz e Suor Immacolata Piras, Franco Pieretto, Gloria Toffolo, Nicola Lonardi, Roberto Prete, Bruno Scomparin , Piero Scomparin, Paola Lonardi.

Consiglio pastorale affari economici
Domenico Russo, Luciano Vedorin, Pietro Scomparin, Roberto Prete.

Vita di preghiera

Confessioni:
DON DAVIDE riceve o confessa presso la canonica di Zerman; a San Carlo, generalmente al Mercoledì e Venerdì dalle ore 17.00.

Disponibilità:
MESSE ALL’ISTITUTO GRIS: sabato: ore 16.00 in via Torni; domenica: ore 10.00 presso il reparto Geriatrico.
CONFESSIONI: ogni sabato, dalle 16.00, un confessore a Santa Maria Assunta.

Dove siamo

Sant’Elena

Via della Chiesa Zerman, 40
31021 Mogliano Veneto – TV

Segreteria di Sant’Elena
Telefono: 041-457383
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, ore 9.00 – 11.30

Storia

La Chiesa di “S. Elena Imperatrice de Germanis, Zirmanis”, così come si legge nel testo di Francesco Agnoletti (Treviso e le sue Pievi, 1898). Nella giurisdizione di Collalto, la chiesa era una semplice cappella legata all’Abbazia di Nervesa, dal 1231 (come citato da Papa Gregorio IX nelle sue bolle). Diventa chiesa parrocchiale nel 1596 quando verrà realizzato il fonte battesimale.  Nel 1804 il vescovo di Treviso Bernardino Marin, le concede il titolo arcipretale.

Inizialmente, la chiesa parrocchiale di Zerman, consisteva in una sola navata lunga mt. 18,75 e larga mt. 9, col presbiterio avente ai lati due piccoli locali ad uso di sacristie. A seguito dell’incremento demografico, attorno alla metà dell’800 la chiesa divenne progressivamente insufficiente e da qui il progetto di una nuova chiesa. L’edificio ha assunto dunque le forme attuali con i lavori di ampliamento affidati all’architetto feltrino Giuseppe Segusini che gli diede un aspetto spiccatamente neorinascimentale. Si legge nei documenti dell’archivio parrocchiale che i lavori si protrassero per trentasei anni: la data del 1898 è inscritta sulla soglia del portale della chiesa. La chiesa viene nuovamente consacrata il 20 marzo 1899.

Tra le opere di rilievo: l’opera più pregevole degli interni è sicuramente la pala dell’altar maggiore: una Madonna con Bambino e santi opera di Palma il Vecchio. Altra opera di interesse si trova nella facciata della chiesa: nel pronao sopra il portale, un affresco raffigurante S. Elena, attribuito a Paolo Veronese (1528-1588). Sugli altari laterali: Madonna del Parto attribuita a Carletto Caliari, figlio del Veronese; Sant’Antonio, Martirio di san Sebastiano e Madonna del Rosario di autori ignoti. Nei pressi dell’ingresso è collocata una terracotta smaltata che rappresenta una Madonna con Bambino. Degni di nota sono anche due stendardi dipinti ad olio su tela: il primo, di scuola romana, risale al XVI secolo raffigura due Scene della vita di Sant’Elena; il secondo, di scuola veneziana, è del XVIII secolo, mostra una Madonna con Bambino e san Domenico. Sono presenti altre due pale, della fine del XX secolo, del pittore Oleg Supereko.

Il campanile risale al 1500, mentre la cuspide è stata realizzata nel 1800. Sono ancora presenti sul campanile le capriate in larice, in buono stato di conservazione, che costituivano la struttura del tetto antico a due falde posto al livello delle merlature, e sorreggevano le antiche campane. Durante i lavori di ampliamento della chiesa fu notata una eccessiva oscillazione del campanile. Per risolvere il problema, rispetto al progetto originario dell’Arch. Segusini, viene aggiunto il pronao, che rende particolare la nostra chiesa e funge da contrafforte nel senso dell’oscillazione delle campane.