Foglio d’informazione della Collaborazione Pastorale di Mogliano Veneto
Il Vangelo della domenica
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si
oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei
cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza
e gloria. […] Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e
spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste
cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte».
Vai ai testi della celebrazione domenicale su chiesacattolica.it
Il commento
E chi direbbe mai che sotto la scorza del ramo si nasconde un
piccolo e fragile germoglio? E chi direbbe mai che dalle asperità
di una vita può nascere altra vita? E chi oserebbe chiamare
“tenero” un ramo nodoso, così duro che graffia le mani, per
invitare a guardare meglio, a guardare bene, ad avere uno
sguardo più profondo?
Certo che a Lui non sfugge niente: quanto gli piacciono i dettagli
a questo Dio. Le cose piccole e per noi insignificanti, come gli
spiccioli della vedova della scorsa settimana, per Lui diventano
eventi enormi, si trasformano in pietre da cui riparte il futuro,
segnali che profumano di una speranza viva, concreta, già
presente. Oggi Gesù sposta i nostri occhi, come al solito ci
consiglia di cambiare la direzione dei nostri sguardi e di prestare
attenzione non al fragore della tempesta, ma alla silenziosa,
umile e prepotente presenza della vita. E questo brano di
Vangelo sembra quasi uno scherzo di Dio: si passa dalla paura
alla speranza, dallo spavento alle lacrime di commozione.
Un’altalena di emozioni, una montagna russa di brividi.
“L’estate è vicina” quando senti solo un piccolo gonfiore della
gemma, quando intorno è ancora tutto e solo buio e freddo,
quando il cielo sembra crollarti addosso. L’estate è vicina come è
vicino il tuo Dio, basta aprirgli la porta e sarai investito dal suo
tepore, dall’abbraccio della sua festa: non fermarti a
contemplare le macerie, ma guarda bene, ci sono sentinelle di
vita, innumerevoli germogli che portano innumerevoli
promesse di frutti. La vita è qua, per sempre. L’estate è vicina,
Dio è vicino: “vicino” che deriva da “vicus”, che viene tradotto con
vico, borgo, villaggio. Dio è nelle nostre strade, cammina con
noi, siede sulle nostre panchine, si appoggia ai nostri muri,
passeggia mano nella mano con noi. Se ne abbiamo voglia. Se
saremo capaci di riconoscerlo. Se non ci lasceremo distrarre dai
rumori assordanti e diventeremo capaci di perderci nei dettagli,
nelle gemme rigonfie di vita che sono là, appese per noi.
Abbiamo bisogno di altri occhi, di un cuore tenero come quel
ramo che si lascia dilatare dalla fame della vita, costi pure uno
strappo, costi pure una lacerazione. Abbiamo bisogno di
imparare a guardare bene, come Pollicino in cerca di sassolini
per ritrovare la strada, per scoprire meravigliati i segnali di un
Dio che ama nascondersi nei frammenti, nelle piccolezze che
siamo abituati ad ignorare o a sottovalutare, nelle minuzie che
ci sfuggono davanti agli occhi.
«La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e
della luce che ne è venuta fuori» scriveva Alda Merini: potranno
cadere le stelle e la luna potrà pure spegnersi, ma l’estate sarà
sempre vicina, e sarà piena di luce, quella luce che rivela i
dettagli. I dettagli in cui si perde e si trova Dio.
La preghiera
Signore Gesù,
quante volte la nostra fede
è in balia degli eventi:
entusiasta quando va tutto bene,
scettica nelle difficoltà.
Eppure la fede vera
sa andare oltre
e scoprire sempre
la via della speranza.
Insegnaci a fidarci
della tua Parola,
a credere nella tua presenza,
per poter scoprire
anche nelle piccole cose
difficili o dolorose,
la tua fedele e amorosa presenza.
Amen
L'approfondimento della settimana
La preghiera del povero sale fino a Dio
Dio è un Padre attento e premuroso verso suoi figli. Si prende
cura di quelli che ne hanno più bisogno: i poveri, i sofferenti, i
dimenticati… Ma nessuno è escluso dal suo cuore, dal
momento che, davanti a Lui, tutti siamo poveri e bisognosi.
Non avremmo neppure la vita se Dio non ce l’avesse donata. E,
tuttavia, quante volte viviamo come se ne fossimo noi i
padroni! La mentalità mondana chiede di diventare qualcuno
infrangendo regole sociali pur di giungere a conquistare
ricchezza. Che triste illusione! La felicità non si acquista
calpestando il diritto e la dignità degli altri.
La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza
quanta arroganza muove chi si ritiene potente. Quanti nuovi
poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante
vittime innocenti! Eppure, non possiamo indietreggiare. I
discepoli del Signore sanno che ognuno di questi “piccoli”
porta impresso il volto del Figlio di Dio, e ad ognuno deve
giungere la nostra solidarietà. Abbiamo bisogno di fare nostra
la preghiera dei poveri e pregare insieme a loro. È una sfida
che dobbiamo accogliere e un’azione pastorale che ha bisogno
di essere alimentata. Tutto questo richiede un cuore umile,
pronto a riconoscersi povero e bisognoso. Esiste, infatti, una
corrispondenza tra povertà, umiltà e fiducia. Il vero povero è
l’umile che non ha nulla da vantare e nulla pretende, sa di non
poter contare su sé stesso, ma crede fermamente di potersi
appellare all’amore misericordioso di Dio.
Ai poveri che abitano le nostre città e fanno parte delle nostre
comunità dico: Dio è attento a ognuno di voi e vi è vicino. Non
vi dimentica né potrebbe mai farlo. Tutti facciamo esperienza di
una preghiera che sembra rimanere senza risposta. Ma il
silenzio di Dio non è distrazione dalle nostre sofferenze;
piuttosto, custodisce una parola che chiede di essere accolta
con fiducia, abbandonandoci in Lui.
In cammino verso l’Anno Santo, esorto ognuno a farsi
pellegrino di speranza. Non dimentichiamo di custodire “i
piccoli particolari dell’amore”: fermarsi, dare un po’ di
attenzione, un sorriso, una parola di conforto… Questi gesti
richiedono una fedeltà quotidiana resa forte dalla preghiera.
Siamo chiamati in ogni circostanza ad essere amici dei poveri,
seguendo le orme di Gesù. Ci sostenga in questo cammino la
Santa Madre di Dio. A lei, che Dio ha guardato per la sua umile
povertà, affidiamo la nostra preghiera, convinti che salirà fino
al cielo e sarà ascoltata.